Buongiorno,
a metà marzo ho iniziato le chiusure per pandemia, comunicavo alle varie agenzie di distribuzione locale che mi forniscono che nei giorni di sabato e domenica, essendo io in un centro commerciale, sarei dovuto restare chiuso. Ho anche allegato documentazione comprovante il fatto.
Una di queste agenzie di distribuzione mi ha considerato in chiusura completa emettendo una bolla di resa totale. Ho cercato di chiarire il fatto con l’agenzia e un loro responsabile si è scusato per l’accaduto.
Tutto risolto? No. Nel primo estratto conto di maggio, mi trovo addebitata la somma di circa 4500 euro. Dietro nuova richiesta di chiarimento all’agenzia mi viene risposto che la loro precedente comunicazione era stata errata e che, nel frattempo, avevo ricevuto estratti conto bassi perché i prodotti in conto deposito ritirati non erano stati conteggiati.
La soluzione propostami era di pagare settimanalmente più del dovuto, così da far abbassare sempre più il totale del mio debito. Ma qualche giorno dopo vengo contattato da un’altra addetta del Distributore Locale perché l’agenzia chiedeva che tutto il debito fosse saldato immediatamente. Nel frattempo ero passato da un incasso giornaliero di 600/700 ad uno di 150/200 euro e spiegavo che stavo facendo il massimo per saldare il dovuto, chiedendo anche di pazientare perché l’errore contabile non era stato commesso da me.
Risultato? Sono stato sospeso. Niente periodici, niente quotidiani, nessuna comunicazione.
Ora, cosa posso fare? Sarei un po’ stanco di dover sempre pagare sulla mia pelle gli errori ed il pressappochismo del lavoro altrui.
Grazie in anticipo.
C.V. - Roma